Fare meglio con meno e al primo colpo

“La ripresa è cominciata”. Così esordiscono alcuni recenti rapporti di ricerca guardando ai dati macroeconomici sui consumi del primo trimestre 2015, relativi alla crescita dell’occupazione e alla ripresa industriale.
Le aziende (che sono sopravvissute) hanno indubbiamente imparato a fare i conti con uno scenario completamente diverso, non solo in termini di volumi ma soprattutto in termini di mancanza di visibilità e capacità di pianificazione nel breve-medio termine.
Molte imprese sono state costrette a ripensare buona parte dei loro processi aziendali, alla ricerca delle sacche di inefficienza e con l’obiettivo di eliminare quelle attività che non creano valore. Nell’ambito delle operations anche l’area della logistica è stata ulteriormente “messa a dieta” seguendo la ricetta orientale della filosofia snella (lean thinking).
Oltre ad essere snelli (lean) occorre anche una buona dote di agilità (agile) in quanto lo scenario che ci si troverà di fronte non sarà lo stesso di fine 2007. Basti pensare a quanto è cambiato negli ultimi otto anni il nostro ricorso agli smartphone e all’incessante crescita degli acquisti on-line. Pertanto, dicono gli esperti, non aspettiamoci una vera e propria ripresa ma piuttosto un fermento di volumi, di transazioni e di scambi che dovranno essere correttamente incanalati per fare ritornare a “girare” l’economia.
Se dunque il motore inizia a girare a maggiore velocità, occorre anche rivedere quei processi che da sempre impattano sui costi della logistica: movimentazione, stoccaggio e trasporto. E se è vero che gli ordini in diversi settori stanno ritornando ai valori ante-crisi, di certo non avranno le stesse caratteristiche.
Ecco che allora anche i nostri magazzini dovranno essere pronti a gestire ancora di più ordini incerti, sporadici (ma non necessariamente piccoli) e con esigenze di servizio estremamente elevate.
Occorrerà rivedere in fretta il paradigma della produttività: “fare meglio con meno e al primo colpo” altrimenti il nostro concorrente, che nel frattempo si è insediato a poche ore di volo da noi, risulterà più competitivo.
La ricerca di una maggiore produttività, come noto, passa attraverso lo studio analitico dei processi: i tempi e metodi di una volta, che sono sempre di grande attualità, possono essere abbinati ai dati transazionali di magazzino per scoprire istantaneamente come ridurre i tempi di prelievo o come stoccare i prodotti con una mappa dinamica delle ubicazioni. Ma passa anche attraverso l’introduzione di tecniche e sistemi automatizzati che consentono a un operatore di prelevare un singolo pezzo con un’efficienza molto più elevata rispetto a un tradizionale magazzino con scaffalature tradizionali, azzerando, di fatto, gli errori di prelievo e i tempi di inattività.
Una cosa è certa: chi è in procinto di rivedere l’assetto della propria rete logistica o chi sta semplicemente ripensando il layout del magazzino lo sta facendo con delle “lenti” diverse da quelle che indossava qualche tempo fa.

Prof. Fabrizio Dallari
Direttore del C-log, Università C. Cattaneo LIUC

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